News Sportive


24 Maggio 2012


Ghirardi: «Juve? Sì, ma
Giovinco vale 40 milioni»



«Per me non vale meno di 40 milioni. I bianconeri devono decidere se puntare su di lui. L'Inter non me lo ha chiesto. Borini? Piace a molti»


PARMA - Il presidente del Parma, Tommaso Ghiardi, cerca di fare chiarezza sull’incontro con l’Inter e sulle voci su intromissioni sulle comproprietà di Giovinco con la Juve e di Borini con la Roma. «L’Inter non me l’ha chiesto, non è proprio come s’è detto. Io e Agnelli abbiamo un accordo preso in inverno per vederci e risolvere la questione della comproprietà tra noi, prima di prendere in considerazione ogni altra soluzione. Offerte ne sono arrivate tante, specie dall’estero. E quando ci sono i top club (il Barcellona in testa, ndr) le considerazioni vanno fatte. Oggi, però, lo scenario più probabile è quello indicato dallo stesso giocatore: ho parlato con Sebastiano e lui vorrebbe restare a Parma o andare alla Juventus. Con la Juventus parliamo in settimana, dovranno incrociare le agende Leonardi, Marotta e Agnelli perché io sono squalificato. Se la Juventus fa capire che il top player per lei può essere Giovinco, lo lascio andare, gli altri semmai entrano in scena dopo. Io so che il giocatore è pronto per un ruolo da protagonista in una squadra come la Juve o anche tra le grandi del mondo. Credo che la Juventus stia valutando il fatto che sia il top player giusto per loro, nel quadro tattico di Conte. Quanto costa? Beh, se uno come Sanchez viene valutato 40 milioni, io dico che Giovinco quest’anno non ha fatto meno ma molto di più da tutti i punti di vista rispetto al giocatore del Liverpool. E allora se sanchez vale 40, Giovinco non vale meno di 40. La prima mossa spetta alla Juve, roba di giorni».


Fonte: http://www.tuttosport.com/



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24 Maggio 2012


JUVENTUS IN RITIRO A CHATILLON 10-25 LUGLIO





(ANSA)-AOSTA.

L'accordo tra la Juve e la Regione Valle d'Aosta per il ritiro estivo della squadra bianconera a Chatillon (10-25 luglio) è già stato raggiunto, ma verrà formalizzato solo dopo la finale di Coppa Italia, il 20 maggio. Soddisfatte le rispettive richieste, la bozza di preaccordo é sulle scrivanie dei dirigenti bianconeri e dell'amministrazione regionale. L'intesa, con validita' triennale, prevede che la Valle d'Aosta versi alla Juve 620.000 euro per il primo anno e cifre maggiori negli altri due.






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24 Maggio 2012

Juve, pranzo Agnelli-Conte. Oggi la firma sul contratto



Il tecnico bianconero rinnoverà il suo contratto in giornata: scadenza 2015.



TORINO - Un pranzo e poi il rinnovo. Agnelli e Conte oggi si sono incontrati e l'accordo è totale. Nel pomeriggio di oggi, secondo quanto riferisce Sky Sport, è prevista la firma sul contratto: scadenza 2015. 

Seguono aggiornamenti




Fonte: http://www.tuttosport.com/


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22 Maggio 2012

Storari esalta la Juventus: «Una stagione da applausi»




Il Portiere Bianconero: «La finale di Roma ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma il palato era già stato ampiamente soddisfatto dallo scudetto e da una serie infinita di partite senza sconfitte»






TORINO - «È stata comunque una stagione straordinaria. Ovvio, avremmo voluto chiuderla imbattuti e con la Coppa in tasca, ma credo che, in ogni caso, questa Juve meriti solo applausi per quanto è riuscita a fare». Come non essere d’accordo con Marco Storari? Certo, la finale di Roma ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma il palato era già stato ampiamente soddisfatto dallo scudetto e da una serie infinita di partite senza sconfitte. Non può quindi essere certo l’ultima gara a condizionare il giudizio sulla Juve, per di più visto com’è arrivata la sconfitta dell’Olimpico: con un rigore e un contropiede che, a pochi minuti dalla fine e sotto di un gol era inevitabile concedere.«Loro sono partiti molto forte - analizza Marco - ma già nel primo tempo eravamo riusciti a prendere in mano il controllo del gioco. Abbiamo anche creato delle buone occasioni e credo che dopo il loro primo gol, fino al raddoppio, si sia vista in campo una sola squadra... Ci hanno punti due episodi, purtroppo nel calcio capita».

SUL FALLO AI DANNI DI LAVEZZI - Proprio riguardo al rigore che ha sbloccato il risultato domenica sera, Storari non ha dubbi: «Mi spiace aver perso la partita, ma permettetemi di dire che ho la coscienza più che pulita e che non credo di aver sbagliato: ho cercato di prendere la palla e Lavezzi è stato bravo ad allungarsela. È un episodio che può capitare e per il quale non ritengo necessario dovermi scusare. I tifosi sanno che mi sono sempre impegnato al massimo fin dal primo giorno in cui sono arrivato alla Juventus e non a caso mi hanno sempre dimostrato tanto affetto. In questo caso poi, non credo di aver sbagliato nulla, semplicemente è stato bravo Lavezzi ad anticiparmi»«Episodi simili - continua Marco -con pagine Facebook finte, create ad hoc da qualche burlone, sono piuttosto frequenti. Non sono il primo ad esserne vittima e non sarò l’ultimo, ma in ogni caso ho fatto in modo che non possano esserci più equivoci, creando una mia pagina ufficiale, questa sì, assolutamente vera».



Fonte: http://www.tuttosport.com/

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22 Maggio 2012

Dall'Inghilterra: Juve, ciao Van Persie. Si punta su Dzeko




Secondo i tabloid inglesi la squadra bianconera avrebbe abbandonato la pista del capitano dell'Arsenal, giudicata troppo costosa e complicata. Al suo posto pronto Dzeko.








TORINO - «La Juve saluta Van Persie e piomba su Dzeko». Dall'Inghilterra arriva un'indiscrezione di mercato che coinvolge il club bianconero, impegnato da tempo a trovare un top player per l'attacco. Secondo l'edizione odierna del Daily Mail, infatti, la Juventus avrebbe deciso di puntare seriamente su Edin Dzeko - già cercato in passato da Marotta -, ormai sempre più ai margini nel Manchester City. «Fra i nomi presenti sulla lista bianconera ci sono Dzeko, Cavani e Higuain. La Juve non vuole focalizzare la sua attenzione solo sul capitano dell'Arsenal, il cui costo del cartellino è molto elevato», ha scritto il tabloid inglese.




Fonte: http://www.tuttosport.com/

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21 Maggio 2012


Bianconeri sconfitti 2-0 all'Olimpico, Quagliarella espulso al 90'. La squadra di Conte protesta per un penalty negato a Marchisio nel primo tempo.







ROMA - Torna a vincere, 22 anni dopo la Supercoppa Italiana strappata proprio alla Juve, il Napoli. 25 anni dopo l’ultima vittoria, ecco la quarta coccarda: con Cannavaro Paolo che alza il trofeo mentre gli steward devono arrendersi all’invasione di bombe carta e gente in campo per una gioia incontenibile azzurra. La Coppa Italia se la prende il Napoli: il primo trionfo dell’era De Laurentiis, la prima sconfitta in questa stagione per la Juventus di Conte. Una Juve meno affamata? Potremmo dire di sì solo nei primi venti minuti di una gara che vede la carta voltare su due episodi giudicati dal pessimo arbitro Brighi di Cesena, forse alla fine della sua carriera e che chiude malamente una buona stagione: nel finale di primo tempo Marchisio scalciato pesantemente da Aronica vede il napoletano incredibilmente assolto; nella ripresa - quando la Juventus - nonostante gli errori di formazione di Conte (Del Piero e Borriello nulli, troppo tardi Pepe) ecco la giusta valutazione dell’uscita di Storari su Lavezzi. Tre grandi parate di De Sanctis, Barzagli che riesce a contenere bene i lampi di Lavezzi, ma la Juve è meno determinata sotto rete e trova attaccanti troppo spesso voltati spalle alla porta.

E’ una gara particolare, perché arriva al termine di 10 giorni di festeggiamenti juventini; è particolarissima soprattutto perché è l’addio di Del Piero, molto contratto: la squadra con lo scudetto sul petto che ricorda non tanto il tricolore che la Sud celebra davanti ad Abete come il trentesimo. E così ecco il gol di Cavani, che tocca palla per battere implacabilmente il rigore che apre il match. La Juve dopo 70' ha un attacco più pronto, con Vucinic, Pepe e Quagliarella: occasioni e un assedio che trova il piede di De Sanctis a frenare le chance migliori. In contropiede mentre la Juve spende tutto per arrivare al pareggio un tre contro tre con Pandev (subentrato a Lavezzi) che lancia Hamsik, poco visibile fino a quel momento, per un’imbucata che col diagonale dello slovacco vale lo 0-2 e la Coppa. Per arrivare alla fine anche la gomitata di Quagliarella su Aronica, incredibilmente sempre graziato da Brighi, poi la triste sfilata da secondo di Del Piero che stavolta non può chiudere con l’happy end: nessuno gli toglierà i tango che ha ballato, però. E Cannavaro che alza la coppa, con la gente che tracima, chiudendo una brutta serata da questo punto di vista dopo i fischi assurdi al Mameli in avvio. Mazzarri sintetizza: «Battere la Juve imbattuta è l’impresa delle imprese».

Fonte: www.tuttosport.com / Alvaro Moretti

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18 Maggio 2012


Juve, il diritto di Conte a non essere infangato dal pentito sconfessato









E' un film già visto, quello che da stamane si proietta sul grande schermo di Scommessopoli. Titolo: fango e arena. Ne sa qualcosa, per esempio, l'Atalanta, tradita dal suo ex capitano Cristiano Doni, eppure undici mesi fa scaraventata all'inferno da congetture, illazioni, anticipazioni poi smentite dai fatti. Gli stessi che hanno dimostrato l'estraneità del club bergamasco, punito però con 6 punti di penalizzazione grazie all'obbrobrio giuridico che risponde al nome di responsabilià oggettiva, caposaldo della giustizia sportiva.
Oggi, nel ventilatore delle nequizie c'è Antonio Conte, pesantemente accusato dal suo ex giocatore Stefano Carobbio di essere coinvolto nei presunti taroccamenti di Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, al tempo in cui l'allenatore campione d'Italia guidava i toscani. Al punto che, i soliti giuristi da bar, senza avere il quadro completo delle indagini,  senza riscontri e senza conferme,  già ipotizzano la squalifica di Conte: da un anno per omessa denuncia a cinque anni per illecito.
Ma la versione di Carobbio, uno dei pentiti che spuntano in questo verminaio,  viene smentita da tre suoi ex compagni (Vitiello, Terzi e Ficagna). Inoltre, allo stato attuale, risulta che Conte non sia mai stato chiamato né da Palazzi nè dai suoi collaboratori della Procura Federale pur essendosi sempre dichiarato pronto a rispondere in qualunque momento a ogni domanda.
In attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda  - e, per questo, non bisognerà attendere molto,  visto che il processo davanti alla giustizia sportiva si aprirà il 31 maggio - ce n'è abbastanza per  ribadire il diritto di Conte a non essere infangato a priori,  a rivendicare la presunzione d'innocenza che, sino a prova contraria e sino a sentenza definitiva della giustizia calcistica, deve essere riconosciuta a tutti coloro che a vario titolo vengono coinvolti nell'inchiesta.
Conte ha una storia e una reputazione di persona onesta, leale e di grande uomo di sport che tutti conoscono. E che nessuno si può permettere di sporcare senza lo straccio di una prova.

Fonte: Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com


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18 Maggio 2012

Higuain chiama la Juve: «Incerto sul mio futuro»




L'attaccante argentino da Buenos Aires non si sbilancia sulla sua permanenza in maglia merengue: «Il Real? Non so cosa succederà. Ora sono qui per riposarmi, poi vedremo»




MADRID - Per il momento Gonzalo Higuain El Pipita non si sbilancia. Il suo futuro è ancora un rebus. La Juventus ha deciso di sferrare l'assalto decisivo ed è sicura di centrare un obiettivo fra lui e Suarez, i due top player scelti da Marotta per tentare la scalata alla Champions. El Pipita è a Buenos Aires, impegnato con la sua nazionale nella gara di qualificazione alla Coppa del Mondo 2014 contro l'Ecuador (2 giugno) e nell'amichevole contro il Brasile del prossimo 9 giugno a New Jersey negli States. 

L'attaccante ha riportato solo una breve dichiarazione, ripresa da As, nella quale non si sbilancia sulla scelta professionale: «Ora sono qui per riposare. Sul mio futuro c'è ancora incertezza , vedremo cosa succederà», ha detto Higuain che poi ha aggiunto: «Mi ha fatto piacere che nell'ultima gara della stagione al Bernabeu 80.000 persone mi abbiano chiesto di restare con la maglia merengue», ha detto prima di lasciare l'aeroporto.
Fonte: http://www.tuttosport.com/ Simone Zizzari 


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17 Maggio 2012

Juve, la maglia numero 10 di Del Piero andrà a Verratti

Nonostante l’inserimento del Genoa, il pescarese sarà bianconero. In arrivo pure uno tra Nainggolan e Behrami.







TORINO - La maglia numero 10 di Alessandro Del Piero non verrà ritirata, come da precise disposizioni del diretto interessato. Ed è già praticamente assegnata. Salvo sorprese clamorose (ovvero un mancato accordo tra la Juve e il Pescara) finirà infatti sulle spalle di Marco Verratti in un ideale passaggio di consegne. Il talentuosissimo centrocampista abruzzese è infatti cresciuto nel mito di Del Piero e conosce bene il valore di quel numero. Inteso come 10 della Juve, perché quello del Pescara è già suo. Per contro proprio la giovane età lo metterà al riparo da paragoni impropri (anche il ruolo è diverso, ma ovviamente non si tratta solo di quello), evitandogli stress e quant’altro. Infine, ma non è certo l’ultima delle ragioni, i vertici bianconeri considerano Verratti un potenziale fuoriclasse, quindi la maglia finirebbe a un giocatore adeguato alla sua storia.

LA STAFFETTA La decisione è stata presa nel corso di uno dei tanti summit che hanno portato all’intesa di massima tra il giovane centrocampista, assistito dall’avvocato Donato Di Campli , e la coppia Marotta-Paratici . Troppo alto il 92 (ovvio riferimento all’anno di nascita) chiesto inizialmente da Verratti, quel 10 lasciato libero da Del Piero ha di fatto sistemato le cose. Anche perché Andrea Pirlo è orientato a tenere il 21 che tanta fortuna gli ha portato nel corso della sua straordinaria carriera. Pare comunque che Verratti sia intenzionato a chiamare Del Piero per chiedere una sorta di imprimatur, che sicuramente arriverà. Un gesto che in ogni caso testimonia la sensibilità del soggetto.





Fonte: http://www.tuttosport.com/


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16 Maggio 2012

Agnelli: La storia della Juve è la storia della mia famiglia

Il presidente del club bianconero: «Nella festa per lo Scudetto tutta la rabbia e l'orgoglio per essere tornati in paradiso dall'inferno dove ci avevano cacciato»



Il presidente del club bianconero: «Nella festa per lo Scudetto tutta la rabbia e l'orgoglio per essere tornati in paradiso dall'inferno dove ci avevano cacciato»











TORINO - Non si può guardare al futuro senza avere ben chiaro il proprio passato, le proprie radici: è una questione di appartenenza, una necessità quella di ricordarsi chi si è e da dove si viene, per alzare lo sguardo e andare lontano, fieri e a testa alta. E la Juve campione d'Italia da oggi mette in mostra nella sua casa, nello stadio che è insieme garanzia e monumento a ciò che verrà, anche tutto ciò che è stato, tutta la sua storia con l'inaugurazione dello Juventus Museum avvenuta questo pomeriggio, con il presidente Andrea Agnelli a fare gli onori di casa insieme al dg Marotta, a un campione indimenticato come Edgar Davids e al presidente della Rai Paolo Garimberti, da domani anche presidente del museo. Un tuffo nel bianconero che potete vivere guardando le foto  che accompagnano l'articolo e leggendo le parole che proprio il numero uno del club bianconero ha concesso a Sky Sport al termine della cerimonia. Parole che, giustamente, parlano del trionfo in campionato partendo da settembre, dalla nuova avventura iniziata sottotraccia e terminata davanti a tutti: «Cercherei di ripercorrere la stagione della Juve - esordisce Agnelli - una stagione in cui partivamo sfavoriti e nella quale, con lavoro, abnegazione, caparbietà siamo arrivati a un traguardo da festeggiare in maniera straordinaria. Per capire l'emozione va raccontata l'annata, i due settimi posti precedenti, da dove nasce quella che sarà ricordata come la squadra degli invincibili. Ero a casa da solo, la sera di Trieste, abbiamo riempito le piazze di Roma, Milano e Torino. Abbiamo avuto la possibilità di preparare la festa una settimana prima in una cornice di pubblico incredibile, dove si univano orgoglio e rabbia per la risalita dall'inferno dove ci avevano cacciato, al paradiso». Un paradiso che ha il suo posto d'onore nella stanza dei trofei, dove campeggerà la coppa dello Scudetto appena conquistato, assieme a tutti i trionfi colorati di bianconero, individuali e di squadra.

STORIA JUVE E' STORIA AGNELLI -Ma non solo bacheca per esporre il palmarès: lo Juventus Museum è un viaggio nella storia della società, nella storia del calcio e, inevitabilmente, nella storia della Famiglia Agnelli, come sottolinea il presidente della Juve: «L'emozione Juventus è sempre rivolta al domani, la gioia più bella è quella che deve venire. Ma questo museo è qualcosa di straordinario per gli juventini e per tutti gli sportivi, perché ripercorre la storia di una delle società di calcio più importanti d'Italia. Poi la storia di questa società si intreccia con la storia della mia famiglia, che dal 1923 ha collezionato qualcosa come trenta scudetti. All'interno ci sono cimeli straordinari, donati sia dai protagonisti che dai collezionisti. Oggetti di culto e oggetti tecnici, dove si può vivere l'evoluzione del calcio e dei materiali con una conclusione filmata, un documentario intitolato "Fino alla fine" che attraversa la storia della Juventus come una partita di calcio».
STELLA D'ARGENTO, LA 10ª PER ALEX   Ecco, la Coppa Italia contro il Napoli da giocarsi domenica all'Olimpico a Roma è proprio nel solco delle parole del presidente della Juventus, società dall'eterna e felice condanna a giocare per vincere sempre. Stavolta da conquistare c'è una stella, quella d'argento, che non può essere messa in discussione da nessun tavolino, da nessuna federazione, da nessun giudice. Una stella che Agnelli vuole aggiungere alle altre. Tre. «Ora siamo tutti concentrati sulla partita di domenica prossima contro il Napoli. Affronteremo una squadra forte, che ha messo in difficoltà una finalista di Champions League, contro di loro ci sarà da soffrire per 90' e forse anche più per riuscire a vincere. Poi guarderemo avanti, sapendo che dal 1° luglio partiremo alla pari con tutti gli altri».Conquistare la 'Decima' per il migliore dei saluti al suo numero 10, per vedere Del Piero andare via alzando un'altra coppa: lo sogna Agnelli, lo sogna tutto il popolo bianconero, ancora non rassegnato al più doloroso degli addii (o, si spera, arrivederci): «Se dovessimo vincere la Coppa Italia, non ci potrebbe essere sceneggiatura migliore per Del Piero».
Fonte: http://www.tuttosport.com/  Vladimiro Cotugno




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16 Maggio 2012

Il centrocampista bianconero: «Possiamo aprire un ciclo perché erano tanti anni che non si vinceva, una parte di questa squadra c'era negli ultimi due anni e prima di vincere ha passato anni veramente importanti»





TORINO - «La Juve ha vinto perché aveva più fame». È questo il segreto dello scudetto bianconero secondo Claudio Marchisio. Il centrocampista juventino è stato tra i protagonisti della trionfale stagione. «Abbiamo espresso un gioco molto importante, in tutte le partite - ha spiegato a Sky - anche quando si sbagliavano molti gol, non arrivava il risultato. La squadra ogni domenica ha sempre cercato di giocarsi la partita, sia in casa che fuori. Poi, sicuramente grazie al nostro allenatore, che ci ha portato la mentalità giusta per tornare a vincere. Il momento più bello? È stato la premiazione. Siamo entrati in campo uno a uno, chiamati dal nostro pubblico, ad alta voce. Il festeggiamento lì, davanti a tutti, con le nostre famiglie, i nostri figli, è stato un cerchio che si è chiuso, che è cominciato a luglio con un grande lavoro, una grande voglia di rifarsi e di crescere insieme. È stato lo Scudetto di tutti. Di tutti quelli che hanno lavorato per questa maglia, non soltanto i giocatori, staff e dirigenza, ma anche persone che lavorano per la Juve da dietro, che vengono viste di meno da tutti, che però hanno sempre dato una grossa mano a questa squadra per essere sempre pronta in ogni situazione, perché non mancasse nulla, soprattutto il grande affetto e il grande amore che hanno dimostrato nei nostri confronti». 






Fonte: http://www.tuttosport.com/






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15 Maggio 2012

Il difensore livornese ha riportato una lesione muscolare di primo grado a carico dell'adduttore lungo della coscia destra


Il difensore livornese ha riportato una lesione muscolare di primo grado a carico dell'adduttore lungo della coscia destra.








VINOVO - Questa mattina, Giorgio Chiellini è stato sottoposto a ecografia per verificare le condizioni dopo l’infortunio patito domenica scorsa, nel finale della partita contro l’Atalanta. Il difensore livornese ha riportato una lesione muscolare di primo grado a carico dell'adduttore lungo della coscia destra. La prognosi è di circa 20 giorni, pertanto non sarà in campo nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, in programma domenica prossima allo stadio Olimpico di Roma.


Fonte: http://www.tuttosport.com/





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15 Maggio 2012







Il difensore bianconero, autore di una grandissima stagione, resterà a Torino altri tre anni


TORINO - Barzagli ha firmato. Il difensore della Juve ha rinnovato oggi il contratto fino al 2015. Il giocatore bianconero, autore di una grandissima stagione, resterà quindi a Torino altri tre anni.




Fonte: http://www.tuttosport.com/





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15 Maggio 2012







La squadra bianconera scende in campo e il tecnico pretenderà massima concentrazione dal gruppo




TORINO - Operazione Coppa Italia: Conte inizia oggi l'assalto finale. Alle 15 a Vinovo (allenamento aperto ai media, ma non al pubblico), la Juventus scende in campo e il tecnico pretenderà massima concentrazione dal gruppo. Dimenticatevi lo scudetto, azzerate l'euforia, abbassate il volume della musica: la festa - per ora - è finita, dovete pensare al Napoli. Questo il succo del discorso con il quale prepararerà i giocatori all'ultima settimana della stagione bianconera. 


Il resto è tutto da decidere a partire dalle 15 di oggi.




Fonte: http://www.tuttosport.com/





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15 Maggio 2012




Del Piero
, presentando il suo libro 'Giochiamo ancora', torna sulla festa di domenica, coincisa con la sua ultima gara di campionato con la Juve: "Devo ancora metabolizzare l'emozione, è stata una giornata bella, storica, intensa e triste". Sultricolore: "E' uno scudetto particolare, per quello che è successo dal 2006 a oggi". Poi, un invito allasocietà: "Non ritirate la maglia numero 10, è giusto che altri possano sognare di indossarla".



Fonte: http://www.sportmediaset.mediaset.it/


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